Contemporary art space
Contemporary art space
linea è uno spazio di produzione, studio e ricerca sui linguaggi e le pratiche del contemporaneo, con sede a Lecce. Nasce nel 2020 su iniziativa di Alice Caracciolo e si avvale della collaborazione di Caterina Quarta, Marco Vitale, Mariantonietta Clotilde Palasciano. Attraverso un programma pubblico di mostre, live performance e incontri, indaga pratiche e linguaggi della ricerca artistica più attuale con l’obiettivo di creare uno scambio dialettico tra artisti, curatori e pubblico e colmare, così, la distanza esistente tra quest’ultimo e l’opera d’arte. Lo spazio espositivo, caratterizzato da un’ampia vetrina, mira a costruire un dialogo tra le opere esposte e l’ambiente circostante. linea è anche una scuola di alta formazione sulla fotografia e l’immagine contemporanea, nata dall’esigenza di sistematizzare una formazione approfondita e all’avanguardia su tali tematiche.
Contemporary art space
Contemporary art space
linea è uno spazio di produzione, studio e ricerca sui linguaggi e le pratiche del contemporaneo, con sede a Lecce. Nasce nel 2020 su iniziativa di Alice Caracciolo e si avvale della collaborazione di Caterina Quarta, Marco Vitale, Mariantonietta Clotilde Palasciano. Attraverso un programma pubblico di mostre, live performance e incontri, indaga pratiche e linguaggi della ricerca artistica più attuale con l’obiettivo di creare uno scambio dialettico tra artisti, curatori e pubblico e colmare, così, la distanza esistente tra quest’ultimo e l’opera d’arte. Lo spazio espositivo, caratterizzato da un’ampia vetrina, mira a costruire un dialogo tra le opere esposte e l’ambiente circostante. linea è anche una scuola di alta formazione sulla fotografia e l’immagine contemporanea, nata dall’esigenza di sistematizzare una formazione approfondita e all’avanguardia su tali tematiche.
Pubblicazioni
>>>>> Poster mostra Sea Bones
In Varietate Concordia
In Varietate Concordia
Artista: Nicola Guastamacchia
Titolo della mostra: «In Varietate Concordia»
A cura di: Alice Caracciolo e Marco Vitale
Opening: 04 marzo 2022 ore 19.00
Al pari di motti e bandiere, gli inni nazionali sono strumenti ideologici e demagogici, capaci di cementare musicalmente una comunità e divenire simbolo condiviso di appartenenza. Disciplinato giuridicamente e difeso dalla legge, l’inno è la traduzione in musica e poesia del progetto dello Stato moderno. Ha uno status diverso da qualsiasi altra melodia e va suonato con solennità e senza interferenze; da solo o, al più, prima di un inno straniero in segno di alleanza.
In contraddizione con questa prassi, In varietate concordia propone la lettura congiunta dei testi e degli spartiti degli inni degli stati membri dell’Unione Europea per guardare al rapporto tra le geografie culturali da questi espresse e le dinamiche transnazionali del nostro presente. La locuzione latina che dà il titolo alla mostra coincide con il motto ufficiale dell’Unione, scelto per enfatizzare il multiculturalismo caratterizzante il progetto comunitario ma puntualmente contraddetto dall’asincronia politica dei diversi stati.
L’opera di Nicola Guastamacchia obbliga a rivalutare i concetti stessi di identità e di appartenenza pregiudicando la suggestione di sacralità che un inno nazionale è in grado di generare. L’artista agisce in contrasto al comune atteggiamento che intende l’inno vessillo inviolabile, interdetto a qualunque forma di variazione o interferenza in quanto emblema assoluto e sintesi morale dell’identità nazionale.
L’azione di Guastamacchia è un atto dissacrante mai fine a sé stesso bensì necessario a ribadire l’urgenza di ripensare un certo modo di intendersi e raccontarsi come popolo e nazione, l’importanza di riconsiderare le priorità della contemporaneità escludendo pertanto precetti e costumi ormai storicizzati e parte della memoria collettiva, ma anacronistici, propri di un tempo trascorso. Emergono quindi le incongruenze altrimenti nascoste dall’abitudine a percepire come inamovibili dogmi remoti e, di conseguenza, ostacolo a un rinnovamento nel pensiero.
Nicola Guastamacchia disorienta, mette in discussione gli emblemi più solidi di identità mostrandone le fragilità e l’incoerenza, pone interrogativi a cui è necessario rispondere con urgenza ed evidenzia fratture profonde non più trascurabili, scissioni che diventano ancor più evidenti se considerate nel contesto storico presente di disfacimento dell’illusione rassicurante di ordine e stabilità. (Valeria Gaetani)
Profilo biografico dell'artista
Nicola Guastamacchia
Nicola Guastamacchia (Bari, 1990) ha conseguito una Laurea magistrale in Giurisprudenza, il Master in Arte Moderna e Contemporanea dell’Università di Glasgow e il Master in Belle Arti di Kingston School of Art, Londra.
Il suo lavoro si confronta con tematiche politiche e sociali con un focus sulla mappatura dei confini e l’uso critico del testo.
Exhibitions Manager presso la galleria Richard Saltoun di Londra dal 2018 al 2021, Nicola è parte del team curatoriale della residenza d’arte In-ruins in Calabria e gestisce il project space barese VOGA con Flavia Tritto e Bianca Buccioli.
Nel 2020 è tra i selezionati del premio MiBACT “Cantica21”.
Nel 2021 è tra i finalisti del concorso “Un’Opera per il Castello” del Museo del ‘900 a Napoli.
Rassegna stampa
- Arte vs Demagogia, quiSalento, marzo 2022
- Raffaele Polo, Personale di Guastamacchia a Lecce venerdi’ 4, Lecce Cronaca, 3 marzo 2022
- Inni nazionali europei a confronto nella ricerca di Guastamacchia, La Gazzetta del Mezzogiorno, 4 marzo 2022
- Linea, uno spazio per gli artisti emergenti, a marzo la personale di Nicola Guastamacchia, Exibart, 4 marzo 2022
- In varietate concordia di Nicola Guastamacchia, dal 4 marzo presso spazi espositivi di linea, Lecce, Il Pensiero Mediterraneo, 5 marzo 2022
- Carmelo Cipriani, Gli inni nazionali d'Europa nell'opera di Guastamacchia, Quotidiano di Lecce, 7 marzo 2022
- Carmelo Cipriani, Nicola Guastamacchia. In Varietate Concordia, Segno, nr. 285, marzo-aprile 2022
Appunto a cura di Aaltra
Quello che definiamo come “appunto” è un’opera site-specific che un artista elabora riflettendo sugli elementi già presenti in mostra.
L’appunto è realizzato in risposta alle opere e parte da queste per slanciarsi in avanti. È anche un modo di ripensare l’azione del porre in mostra qualcosa per gli altri: ovvero lasciare aperta la possibilità che questi ultimi reinterpretino, ripristinino o persino capovolgano il materiale esposto. La parola “appunto” lascia intendere una modalità istintiva, data di getto, e benché i suoi risultati potrebbero sembrare marginali, sono in grado di contenere, sintetizzare e digerire una teoria più grande. Soprattutto, della parola “appunto” ci interessa la qualità generativa, l’abilità di interferire con l'ordine precostituito dalla mostra e schiudere una nuova forma dalla precedente.
Artista: Mauro Dicioca / Vincenzo Procino
Titolo dell'appunto: «Petra rotula rotula, tuppa, bota e denta Castieddhru»
Opening: 19 giugno 2021 ore 19:00
2 canali audio - algoritmo auto-generativo a durata variabile
In continuità con il lavoro di Luca Coclite, l’appunto sonoro di Mauro Diciocia e Vincenzo Procino indaga la costante composizione e dissoluzione di simulacri digitali, attraverso il modulo base del linguaggio espanso in Deep Site: la pietra naturale. Partendo da un oggetto sonoro altamente referenziale - il suono della pietra, appunto - il sistema auto-compositivo rielabora suoni organici di sassi collezionati in siti diversi tra le campagne salentine, generando textures complesse risultanti da permutazioni continue tra i singoli elementi e brevi superfetazioni che disegnano strutture verticali sempre nuove ma matericamente coerenti.
Appunto a cura di Marco Caricola
Quello che definiamo come “appunto” è un’opera site-specific che un artista elabora riflettendo sugli elementi già presenti in mostra.
L’appunto è realizzato in risposta alle opere e parte da queste per slanciarsi in avanti. È anche un modo di ripensare l’azione del porre in mostra qualcosa per gli altri: ovvero lasciare aperta la possibilità che questi ultimi reinterpretino, ripristinino o persino capovolgano il materiale esposto. La parola “appunto” lascia intendere una modalità istintiva, data di getto, e benché i suoi risultati potrebbero sembrare marginali, sono in grado di contenere, sintetizzare e digerire una teoria più grande. Soprattutto, della parola “appunto” ci interessa la qualità generativa, l’abilità di interferire con l'ordine precostituito dalla mostra e schiudere una nuova forma dalla precedente.
Artista: Marco Caricola
Titolo dell'appunto: «Antiphøn»
Opening: 22 aprile 2022 ore 19:30
Antiphøn è il contributo realizzato dal compositore e sound artist barese Marco Caricora per In Varietate Concordia, mostra personale di Nicola Guastamacchia. L’intervento si struttura nella forma di una composizione musicale semi-generativa, dove l’esecuzione risponde al controllo dell’artista solo in parte. Il lavoro interfaccia un sistema NTTS (Neural Text to Speech) in 26 lingue con una memoria musicale afferente agli inni appartenenti ai Paesi membri dell’Unione Europea. La memoria conosce le note dei 27 inni, ma non il loro ritmo o il tempo. Questo, assieme alla disattivazione di ogni filtro emotivo ed enfasi nelle voci sintetiche, dissolve l’impatto comunicativo di ciascuno elemento.
Le 26 voci leggono a turno traduzioni automatiche (per questo spesso errate ed impersonali) del poema 1918 dell’autore Ostap Slyvynsky. La loro somma traccia i contorni di un limbo sonoro, uno spazio tanto vasto in dimensione quanto svuotato di una precisa risonanza.
Antiphøn fornisce così una rappresentazione acustica della condizione di perpetua transizione in cui versa l’Unione Europea, aprendo, al contempo, una riflessione attorno alla presenza schiacciante della tecnologia come sistema assoluto di lettura per tutti gli eventi esterni – ma prossimi – a ciascuno di noi.