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Esterno ortodosso

Esterno ortodosso

Artista: Francesco Alberico

Titolo della mostra: «Esterno ortodosso» 

A cura di: Alice Caracciolo e Marco Vitale

Opening: 22 ottobre 2021 ore 19.00

«Esterno» e «ortodosso», i due aggettivi che compongono il titolo della mostra, sintetizzano in qualche modo il registro utilizzato da Alberico nell’ideare e svolgere le proprie azioni performative. In mostra, infatti, è presente la documentazione di una serie di quattro performance eseguite nella città di Chieti Scalo negli ultimi due anni, a cui se ne aggiunge una quinta pensata per la città di Lecce e svoltasi in Piazza Ludovico Ariosto sabato 9 ottobre.

Documentate nel formato libro o prevalentemente attraverso il mezzo fotografico, le azioni di Alberico si cristallizzano in gesti semplici e chiari – di una chiarezza integrale, che pertanto definiamo ortodossa – e al contempo stranianti, che risultano poco ortodosse rispetto alla norma comportamentale vigente soprattutto negli spazi comuni della città. Come afferma lo stesso artista: «L’intenzione è quella di aggiungere al paesaggio della città un elemento anomalo, destabilizzando leggermente il naturale susseguirsi della quotidianità di questo luogo (...) è un tentativo di esplorare ciò che di insolito, strano, misterioso e artistico si possa compiere rimanendo all’interno delle leggi o delle regole comuni in vigore nello spazio condiviso di una piazza o una strada».

Profilo biografico dell'artista

Francesco Alberico

Francesco Alberico (Pescara, 1996), vive e lavora tra Chieti, Pescara e Kampala (Uganda). Ha studiato Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila.

Partecipa a varie mostre collettive e progetti tra i quali: Domani qui oggi, a cura di Ilaria Gianni, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2020); L’aureola nelle cose. Sentire l’habitat, a cura di Guido Molinari, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare (2020); Biennale Giovani 2019, a cura di Daniele Astrologo Abadal, Orangerie della Reggia di Monza (2019); Sabbia d’oro, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (2019); Becoming a River: Liquid Disasters and Speculative Stories, Summer School presso l’Istituto Svizzero di Cultura, Roma (2019); Straperetana, progetto di Paola Capata e Delfo Durante, a cura di Saverio Verini, Pereto (2018); INSIEME, residenza e mostra a cura di Zerynthia, Paliano (2016). È tra i 10 vincitori del Premio AccadeMibac, promosso dal MiBAC e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma (2019).

Appunto a cura di Atelier Verderame

Quello che definiamo come “appunto” è un’opera site-specific che un artista elabora riflettendo sugli elementi già presenti in mostra.

L’appunto è realizzato in risposta alle opere e parte da queste per slanciarsi in avanti. È anche un modo di ripensare l’azione del porre in mostra qualcosa per gli altri: ovvero lasciare aperta la possibilità che questi ultimi reinterpretino, ripristinino o persino capovolgano il materiale esposto. La parola “appunto” lascia intendere una modalità istintiva, data di getto, e benché i suoi risultati potrebbero sembrare marginali, sono in grado di contenere, sintetizzare e digerire una teoria più grande. Soprattutto, della parola “appunto” ci interessa la qualità generativa, l’abilità di interferire con l'ordine precostituito dalla mostra e schiudere una nuova forma dalla precedente.

Autore: Atelier Verderame

Titolo dell'appunto: «Spin Off» 

Opening: 3 dicembre 2021 ore 19:00

Nella mostra Esterno Ortodosso vi è un tassello mancante, si tratta dell’opera Cappello leccese, un cappello che, come suggerisce il titolo, Francesco Alberico ha prodotto a Lecce durante una performance nello spazio pubblico, in Piazza Ludovico Ariosto. L’intento di Alberico era quello di creare e indossare, per un giorno, il cappello in questione; poi allestirlo in mostra come forma scultorea e traccia viva della sua azione performativa.

Tuttavia, in mostra, il cappello non si vede e non c’è: Alberico lo ha perso per le strade di Lecce nella stessa data in cui lo ha realizzato. Invano si è tentato di ritrovarlo. Alberico ha pure lasciato un messaggio aperto al pubblico: “se qualcuno dovesse ritrovarlo può contattare Marco Vitale o Alice Caracciolo, oppure può portarlo direttamente qui in mostra”.

 

Attorno a quest’opera mancante si inserisce l’intervento di Atelier Verderame, progetto di moda slow-fashion fondato da Selena Delvecchio. Verderame ricrea e ripensa il cappello perduto sulla base di fotografie che lo ritraggono. Il nuovo cappello, intitolato Spin Off, è quasi identico per disegno e taglia, poche sono le differenze messe in atto: la fascia che lo contorna è ora a taglio vivo e sfilacciata, mentre al velluto bianco utilizzato da Alberico subentra un lino color malva selezionato da Verderame. L’autrice precisa: “proprio come Francesco ha realizzato il suo utilizzando gli scarti della stoffa con cui aveva cucito alcuni abiti per un’altra performance, decido anch’io di servirmi della stoffa avanzata dalla mia prima collezione di moda”.

C’è un’ulteriore differenza, infine, che è al contempo la maggiore somiglianza, se non un completo punto di contatto: sul retro, Spin-off si chiude proprio con la cucitura di uno scampolo di velluto bianco, ultimo residuo di stoffa proveniente dalla performance di Alberico.

L’opera in sé integra un processo messo in moto con Esterno Ortodosso e insieme anticipa la nuova collezione di Atelier Verderame.

cappello

lino color malva, velluto bianco

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